Appello alla mobilitazione per un villaggio autogestito contro il G8 e il G20 durante l’estate.

  • avril 4, 2011 15:50

Appello alla mobilitazione per un villaggio autogestito contro il G8 e il G20 durante l’estate.

La nocività del capitalismo non è più da dimostrare. Decenni di analisi politiche e di dibattiti interminabili hanno dimostrato quanto i suoi effetti siano violenti, sia verso i popoli che verso il loro ambiente. Le “élites” economiche e politiche si sono sempre organizzate per instaurare e mantenere un sistema che servisse i loro interessi. Il meccanismo è collaudato. Si rinforza e poche cose gli impediscono di sfruttarci ogni giorno di più. Noi tutti sentiamo sempre più il bisogno di insorgere contro questo mondo che non corrisponde a noi.


In questa lotta contro l’oppressione capitalista noi abbiamo più che mai bisogno di tutte le forze e di tutte le energie, di tutti coloro che sentono che questo sistema non è valido e vorrebbero impegnarsi per cambiare la distribuzione.
Noi vi invitiamo a prendere del tempo per riflettere insieme, ed organizzarsi in altro modo all’interno di un villaggio lungo che si terrà quest’estate.

Didascalia?

La nostra lotta contro il capitalismo non è alla sua prima ora. Al di là delle azioni, locali e individuali, questa lotta ha preso, tra le altre, la forma di numerosi raduni e accampamenti internazionali. Raggruppando migliaia di persone, questi si sono arricchiti delle esperienze condotte qua e la dai collettivi anticapitalisti attraverso modelli di azioni e di sensibilità diversi. Attraverso questi raduni le nostre pratiche e i nostri saperi sono evoluti.

A Seattle nel 1999 l’effetto sorpresa ha permesso di disturbare fortemente il loro summit, grazie a delle strategie di blocchi. A Evian nel 2003 noi abbiamo provato a dimostrare attraverso un villaggio autogestito che una alternativa al capitalismo è possibile.
A Rostock nel 2007, dei gruppi di differenti orizzonti politici sono riusciti a preparare collettivamente la mobilitazione; la rete che ne è risultata si è dimostrata efficace al momento di lotte ulteriori.
In parallelo a questi summit, ovunque in Europa si è sviluppata una pratica di accampamenti tematici: i campeggi No-Border  che difendono la libertà  di circolazione e installazione; i Camps Actions Climat che lottano per la “giustizia climatica…”
Da qualche tempo una volontà di uscire dagli schemi della lotta classica è emersa.
La constatazione emersa dai contro summit ci ha mostrato che la pressione dei tempi e la repressione ci ostacolano nella realizzazione dei nostri obiettivi: la costruzione di uno spazio-tempo che permetta la convergenza internazionale, lo scambio e la condivisione di pratiche per il consolidamento delle nostre reti.
Il solo confronto con il nemico non soddisfa tutti e molti sentono la necessità di darsi del tempo per riflettere insieme, organizzarsi altrimenti  e aggirare la repressione per prendere il Potere alle spalle.
E per questo durante le riunioni di preparazione dei contro summit del G8 e G20 che hanno avuto luogo a Dijon e Parigi tra novembre 2010 e gennaio 2011, dopo aver fatto un bilancio delle mobilitazioni passate, i/le partecipant* hanno voluto cambiare modo di organizzarsi e far nascere un progetto che sia un poco differente dai contro-summits abituali. Al momento del No Border Camp, di Calais e di Bruxelles, e per la mobilitazione anti Otan di Strasburgo, ci siamo confrontati con una strategia securitaria di accerchiamento che ha completamente soffocato il nostro messaggio politico.

A partire da queste constatazioni, abbiamo deciso di organizzare la mobilitazione in tre tempi:

* Inizialmente delle azioni che vorremmo decentralizzate contro il G8 per evitare il peggio a Deauville: il 26 e il 27 maggio.
* In seguito, un villaggio lungo che ci permetta di prendere tempo per la riflessione e l’autogestione.
* Per finire delle azioni contro il G20 in novembre che potremmo preparare durante il villaggio.
Il villaggio lungo è un tentativo di uscire dagli schemi rituali iscrivendo la nostra mobilitazione al di fuori dell’agenda dei summits ufficiali.
Le priorità per questo spazio alternativo sono quindi le seguenti:

Dare l’occasione di incontro e prendere i tempi della condivisione…

Noi vogliamo permettere a ciascun* di venire a partecipare al villaggio e di tesservi dei legami che durino, apportando le proprie esperienze di lotta e di vita, le proprie questioni, i limiti già incontrati durante le attività politiche nel quotidiano.
L’idea è di porre le prime basi di una strategia a lungo termine che riunisca i clandestini, i precari,i ravers, gli autonomi, gli ecologisti radicali,i movimenti queer ,femministi, libertari, antispecisti…e a tutti quelli che condividono la volontà di questa avventura.
L’obiettivo è di darci gli strumenti per avere una vera e propria prospettiva di lotta e di scambio che possa consolidare le nostre reti a livello internazionale.
Proponiamo di cominciare col confrontare le culture di lotta, scambiare i saperi pratici e combattere l’isolamento.

Arricchire ancora un po’ di più i nostri modi di esistenza autogestiti…

La convergenza sul lungo termine di numerose persone provenienti da ambienti e culture politiche differenti rimette in questione il nostro modo di essere insieme e e di prendere decisioni. Il fatto di pensare ad un villaggio che duri che possa diventare perenne costituisce una sfida in termini di organizzazione collettiva: come affrontare delle prese di decisione strettamente orizzontali in una prospettiva a lungo termine? Come fare il legame tra le differenti assemblee e fare circolare le informazioni durante tre settimane? Come dividersi i compiti senza che siano sempre gli stessi che si sforzano per gli altri?

Trovare dei nuovi modi di agire…

Nel quadro del villaggio vogliamo interrogare il nostro rapporto con l’”Azione”: come realizzare la diversità e la complementarietà di tattiche? Come far fronte alla repressione o come aggirarla? Come considerare il villaggio autogestito  un’azione politica completa? Il villaggio si da come obiettivo di ritornare sulle azioni decentralizzate previste durante il summit del G8, con lo scopo di farne un bilancio critico e cercare di preparare collettivamente delle azioni contro il G20 di novembre.
Nessuna azione è stata prevista durante il periodo del villaggio. Questo progetto non è compatibile con la pressione repressiva che potrebbe scatenare un’azione. D’altra parte è naturalmente previsto che il villaggio sarà solidale con le azioni praticate nel quadro delle lotte locali.

Approfittare di un’atmosfera  conviviale, culturale e festiva

Au sein de tout ce programme très studieux, la musique s’installera et  perdurera aux côté de la culture et de l’art: fleuriront de toutes  parts concerts, théâtres, expos, performances etc… (tout en respectant  certaines zones de quiètude)
Entre université d’été et festival, vivons une alternative utopique a  cette société malade et morose de tous les jours.
All’interno di tutto questo programma molto studioso, la musica si installerà e continuerà al fianco della cultura e dell’arte: da ogni parte saranno concerti, teatri, esposizioni, performances, ecc..( il tutto rispettando alcune zone di quiete).
Tra università estiva e festival, viviamo un’alternativa utopica a questa società malata e tetra di ogni giorno.

Concretamente

Abbiamo deciso che il villaggio inizierà alla fine di giugno e durerà almeno 3 settimane.
La possibilità di continuarlo senza fissare una fine è stata considerata.
Tutti gli individui, collettivi, e organizzazioni sono invitate a mobilizzarsi e a costituire dei collettivi, in funzione delle realtà locali, per partecipare alla realizzazione di questo spazio di sperimentazione e di espressione alternativa.
Cerchiamo ancora un luogo che possa accoglierci e del materiale (tubature, cucina, tavoli, sedie), e delle competenze in elettricità, falegnameria, bricolage.
La prossima riunione di coordinamento avrà luogo dal 1 al 3 aprile 2011.

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